Marcia degli Hobbit Pietro De Luigi on web
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Marcia degli Hobbit
La Compagnia dell’Anello, p. 115: Si misero a canticchiare dolcemente, come fanno tutti gli Hobbit quando camminano, e soprattutto quando, di notte, stanno rientrando a casa. La maggior parte è solita cantare una ninna nanna, o un inno alla cena; ma quella che canticchiavano i nostri tre Hobbit era una marcia (non senza accenni alla cena e al letto).
Rosso è il fuoco del camino, Caldo aspetta il tuo lettino; Non son stanchi i nostri piedi, Fai una curva e cosa vedi? Un gran tiglio e un grosso sasso… Mai nessun qui ha messo il passo! Sotto quel cielo anche colli e ruscelli… Lasciali andar, se ne vanno anche quelli! Alberi e fiori e foglie e rametti Lasciali andar come voli di insetti!
Voltato l’angolo forse ci aspetta Scuro un portale od una via stretta. Purtroppo oggi dobbiamo marciare; un altro dì la potremo esplorare prendendo piste e sentieri nascosti che condurranno alla Luna o agli Astri. Mela, spina, noce, prugna, Lascia andar! Passar bisogna! Sabbia, pietra, aspro dirupo Giunge cupo: in bocca al lupo!
Dietro è la casa, davanti c’è il mondo, Mille sentieri ci attendon là in fondo, Pieni di ombre nel cuor della notte, Finché le stelle poi brillino a frotte. Dietro a noi il mondo, la casa mirate, Tornar potremo! al letto! marciate! Ombre, tuoni, nebbia nubi, Tutti cupi andate via! Fuochi e luci e cena sia! E poi tutti... a letto, via!
Traduzione dei versi: Pietro De Luigi |
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